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Castello di Treviolo
Luogo di maggior rilevanza del Comune, ha una storia che affonda le sue radici già nell’ XI secolo e viene menzionato tra i castelli di quel periodo posti a difesa della città di Bergamo. Protagonista di numerose battaglie tra le opposte fazioni tra guelfi e ghibellini , fu quasi distrutto nel 1405 dalla famiglia di fazione guelfa dei Colleoni di Trezzo, per mire espansionistiche e di possesso del territorio. Solo il dominio veneto nel 1428 rimise equilibrio tra le famiglie bergamasche e, dopo la pace di Ferrara, il castello ritornò di proprietà dei nobili Solza, la famiglia che ne è rimasta proprietaria fino all'inizio del XIX secolo.
Attualmente dell'antico maniero si possono ancora ammirare il mastio, la torre di ingresso sporgente verso l'esterno e con tracce di ponte levatoio e una porzione della cinta muraria. Le murature sono in ciottoli disposti a spina di pesce nei corpi di fabbrica, e in mattoni rinforzati agli angoli da cantonali di pietra nella torre.
HTMLText_E99567C7_DB49_71BF_41C1_41CB38106C70.html = Chiesa parrocchiale di San Giorgio Martire
Risalente al XVII secolo è anticipata da un ampio sagrato pavimentato con disegno geometrico in parte con lastre di pietra ed in parte in ciottoli. La facciata è costituita da quattro lesene che si innalzano a tutta altezza reggendo con capitelli la trabeazione, con cornicione completo di gocciolatoio che serve da base ad un alto timpano settecentesco nel quale un’apertura ogivale accoglie la statua della Madonna. Sopra il timpano sono collocate le statue di S. Pietro e Paolo e tre angeli.
Al centro nella parte inferiore, è collocato il portale in marmo decorato da due colonne complete di basi e capitelli che reggono un timpano barocco con la statua di S. Giorgio che uccide il drago. Sempre nel settore centrale, in alto è posta una finestra con contorno in marmo. I due settori laterali presentano due nicchie contenenti le statue di S. Antonio e S. Luigi.
Internamente è ad unica navata suddivisa in quattro campate, la zona del presbiterio anticipata dall'arco trionfale è rialzata da tre gradini e di misura inferiore rispetto alla navata e termina con il coro absidato coperto da catino.
Al proprio interno presenta molti affreschi di buon pregio, tra i quali spiccano quelli di Vincenzo Angelo Orelli e la sua bottega, che nella cittadina lavorò per circa 20 anni. Si trovano inoltre una tela del Gaffuri, pittore del 1592, raffigurante il santo patrono Giorgio, dono dei Solza alla chiesa parrocchiale, oltre a una tela attribuita al Cavagna sempre dello stesso periodo ed alcuni reperti provenienti dalla primitiva chiesa parrocchiale di epoca medievale.
Accanto alla chiesa sorge la Casa Canonica, edificio del XVIII secolo completamente affrescato sempre dagli Orelli, restaurata nel 2003.
HTMLText_E93449D0_DB4F_3151_41E8_7C366A2496F8.html = Villa Tomini-Medelago-Zanchi
Villa Tomini-Medolago-Zanchi è un complesso di impianto seicentesco e sorge in quella che anticamente era chiamata via della Cisterna, fiancheggiata dalla roggia Coda del Serio Piccolo. Utilizzata come casa di campagna dalle nobili famiglie vede, un tempo annesso alla villa padronale, il parco cittadino, donato al comune di Treviolo dalla famiglia Zanchi.
Il parco Zanchi, polmone verde della città, è stato progettato secondo lo stile paesaggistico inglese che si compone di vuoti e pieni, dove i pieni sono dati dagli alberi e i vuoti dai prati. Gli esemplari arborei presenti hanno dimensioni importanti anche se non censiti come alberi monumentali. Nel parco troviamo tassi, magnolie, bagolari, ligustri, tigli, cedri e una imponente pianta di glicine. Sempre nel parco è presente un laghetto artificiale che viene spesso visitato da diversi uccelli acquatici.
Il parco con i suoi dislivelli, i chiari, scuri, l’acqua, conferisce al visitatore un senso di pace e serenità elemento distintivo degli ambienti ben realizzati.
## Tour
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